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Depressione post partum – Studio Tripoli Serena

La depressione post partum

depressione post partum,mamma,nascita,psicologo,psicoterapeuta,guidoniaSpesso di depressione post parto non si parla, soprattutto tra le neomamme che non possono credere di provare sentimenti tanto forti verso il proprio figlio.

Molte sperimentano sentimenti di irritabilità, ansia, paura, pianto ed insoddisfazione. E spesso non ne capiscono il motivo. Chiariamo subito che in una certa misura questi stati d’animo possono essere “normali” nel periodo del puerperio equindi non devono allarmare particolarmente. Si tratta in questi casi di una condizione conosciuta in psicologia con il nome di Baby Blues.

Di per sè non è uno stato preoccupante in quanto tende a scomparire in poche settimane. Il baby blues è più frequente di quanto immaginiamo, e spesso anzi chi ne soffre non se ne rende nemmeno conto. La donna si sente spesso triste, piange anche senza apparenti motivi, è continuamente preoccupata etc. A volte nemmeno chi le sta intorno riconosce i segnali di questo disagio.

Ci troviamo di fronte ad una possibile depressione post partum quando la neomamma per periodi prolungati – da un mese fino anche ad un anno dal parto – sperimenta stati d’animo intensi che dovrebbero mettere in allarme chi le sta intorno, come: irritabilità, difficoltà di concentrazione, ansia e preoccupazioni eccessive, disturbi del sonno e dell’appetito, pianto frequente, varie forme psicosomatiche (mal di schiena, mal di stomaco etc.).
Accanto a questi segnali si affiancano anche fantasie (o vere e proprie convinzioni) di poter far male al proprio bambino/a e la perdita di interesse nei suoi confronti. In alcuni casi infine possono presentarsi anche pensieri suicidari.
Le donne depresse sono accomunate dalla perdita di autostima e di fiducia nelle proprie capacità di accudimento del neonato.
Spesso non hanno capacità empatiche e non riescono a riconoscere anche i bisogni più fisiologici del piccolo, oltre che quelli legati all’affetto e alle cure. Le “cause” possono essere diverse: dalla relazione di coppia altamente conflittuale, ad eventi di vita particolarmente stressanti, all’assenza di sostegno sociale, familiare etc. Anche l’aver avuto una madre depressa può essere un significativo fattore di rischio per lo sviluppo in età adulta della stessa condizione.

Le conseguenze per il bambino cresciuto in un ambiente con una figura di accudimento particolarmente depressa, sono varie ed incidono non solo sullo sviluppo emotivo ma anche fisico. Si va da un autostima bassa, a difficoltà relazionali importanti, fino a ritardi nello sviluppo fisico e cognitivo. Pertanto è fondamentale che la neo mamma venga aiutata a riconoscere la propria condizione e, con il supporto di un professionista e dei familiari, ad uscirne tornando a curarsi di sè e del proprio bambino/a.

Una madre depressa non è mai una cattiva madre, solo una madre in difficoltà e bisognosa d’aiuto!

-Dott.ssa Serena Tripoli-


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