La psicoterapia
Spesso le persone mi chiedono la differenza tra psicologo e psicoterapeuta o meglio tra psicoterapia e consulenza psicologica. Partiamo da un presupposto: non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti, e non tutti gli psicoterapeuti sono anche psicologi.
Al di là del titolo, anche l’intervento è diverso. Rifacendoci al significato del termine psicoterapia ovvero “trattamento dell’anima”, possiamo considerarla come una forma di aiuto più “profonda” ed ampia che si articola attraverso la relazione con l’altro. Nella consulenza psicologica invece il trattamento è più “limitato” non solo a livello temporale ma anche come dimensioni prese in considerazione. La differenza è molto sottile e spesso questo crea confusione anche tra gli addetti ai lavori.
Per questo motivo credo sia più utile concentrarci sulla psicoterapia. In particolare mi occuperò dell’intervento ad approccio rogersiano, essendomi formata presso l’Istituto dell’approccio centrato sulla persona. Ma ce ne sono molteplici e tutti hanno delle caratteristiche diverse.
In generale la psicoterapia tratta disturbi psicopatologici di natura ed entità diversa. Si va dal disadattamento e disagio, fino alla patologia più grave ed invalidante. Nell’approccio rogersiano il terapeuta e il cliente iniziano un percorso di esplorazione profonda di sè e di cambiamento. Non ci sono particolari tecniche ma quello che contraddistingue il terapeuta rogersiano è l’atteggiamento rispettoso, empatico ed accettante dell’altro. Queste caratteristiche, secondo Rogers, permettono di creare un clima di fiducia in cui la persona può abbandonare le proprie difese, conoscersi nel profondo e iniziare un cambiamento.
Non ci sono inoltre obiettivi predeterminati, così come la durata del percorso terapeutico varia a seconda della persona che si ha di fronte.
Gli incontri, in genere di 50 minuti, hanno frequenza settimanale o quindicinale a seconda degli accordi condivisi da entrambi i protagonisti della relazione terapeutica.
La psicoterapia può rivolgersi a individui (adulti, bambini, adolescenti etc.), coppie, nuclei familiari e gruppi di persone (gruppi d’incontro, gruppi terapeutici etc.). A volte è necessario affiancare al percorso terapeutico anche quello farmacologico (nei casi di depressione grave, psicosi, allucinazioni etc.).
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